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Cannocchiale micrometrico


Amici descrisse il suo cannocchiale terrestre con micrometro intermedio a doppia immagine in una lunga lettera del novembre 1823 al Barone von Zach, che la pubblicò immediatamente con il titolo di Nouveau micromètre intermédiaire (scarica il pdf) sul volume IX della «Correspondance astronomique».

Nouveau micromètre intermédiaire. DisegnoDue di questi strumenti furono commessi ad Amici l'11 luglio 1828 dal Reale Officio Topografico di Napoli. Il 7 agosto, rispondendo al Colonnello Desauget, allora Capo di quell'Officio, il costruttore modenese proponeva: «poiché mi autorizza di cambiare le dimensioni dei misuratori di distanze, le dirò che uno di questi potrebbe farsi più piccolo e più precisamente eguale a quello che ho descritto nella Corrispondenza Astronomica di Zach. Un cannocchiale di due piedi ha certamente della superiorità in confronto di uno di soli quindici pollici, ma diminuendosi in quello l'estensione della scala del micrometro cioè non potendosi col cannocchiale maggiore misurare un angolo tanto grande come si fa col cannocchiale minore, la sua superiorità di forza visiva non ha un proporzionato vantaggio per la determinazione di una base terrestre» (cfr. A. Meschiari, Giovanni Battista Amici e il Reale Officio Topografico di Napoli. Corrispondenza con i Colonnelli Visconti, de Sauget, Melorio, «Physis», 1-2002).

Cannocchiale micrometrico. Particolare con firma Amici - ModenaI due cannocchiali, insieme a due microscopi commissionati alla medesima data, furono pronti soltanto alla fine di marzo del 1831 e spediti a Napoli il 10 maggio successivo.

Con ogni probabilità si tratta dei medesimi strumenti tuttora conservati a Firenze nella collezione dell'Istituto Geografico Militare (cfr. A. Meschiari, Giovanni Battista Amici, il Reale Officio Topografico di Napoli e la collezione di strumenti scientifici dell'I.G.M., «L'Universo», rivista dell'Istituto Geografico Militare, Firenze, 1-2003) e riprodotti qui in fotografia per cortesia dello stesso Istituto.

Nel Catalogo generale descrittivo degli strumenti geodetici e topografici dell'Istituto Geografico Militare al 27 ottobre 1922 (Barbèra, Firenze 1922), il Cannocchiale Amici n. 62 è così descritto: questo strumento è fondato sullo stesso principio del cannocchiale Lugeol, un cannocchiale terrestre comune, ma da questo differisce per la montatura e per alcuni notevoli particolari di costruzione. «L'apparecchio micrometrico non è separato, montabile o smontabile cioè dal cannocchiale, ma fa Cannocchiale micrometricosistema con esso; non è applicato all'obbiettivo, ma trovasi all'altro estremo sul tubo d'allungamento dell'oculare; è costituito inoltre, nella sua parte essenziale non da due lenti circolari, ma da due liste di cristallo a contatto perfetto col loro spessore secondo un diametro del tubo, che funzionano come l'obbiettivo tagliato a metà dell'altro micrometro. Una di esse, quella inferiore, poco più lunga del diametro del tubo, è fissa e adempie allo stesso ufficio della mezza lente fissa dell'altro; quella superiore lunga 10 cm. è mobile con lo stesso sistema del micrometro Lugeol e come in questo si ha una graduazione e il nonio. L'apparecchio può pure ruotare a mano intorno all'asse del cannocchiale, e un piccolo cerchio ad esso unito, diviso in gradi con indice fisso, può dare l'inclinazione. La graduazione dell'asta col suo nonio può dare angoli fino a un'ampiezza massima di 10' con l'approssimazione di 1". Il cannocchiale ha un obbiettivo di 43 mm. con distanza focale di 0 m,68 e 25 d'ingrandimento. È tutto in ottone con ghiera, a cui può essere avvitato; colonnetta e piedi da ripiegarsi a cerniera, suscettibile dei movimenti necessari in direzione e inclinazione. Porta la scritta "Amici - Modena" senza l'indicazione dell'anno della sua costruzione».

Cannocchiale micrometricoL'apparecchio micrometrico del Cannocchiale Amici
n. 63
, «in tutto eguale a quello del Cannocchiale Amici precedente, meno il cerchio verticale di cui è sprovvisto, è situato anch'esso fra l'oculare e l'obbiettivo; ma sul tubo di questo e a soli 10 cm. da esso. L'adattamento a distanza si fa spostando l'obbiettivo con dentiera e rocchetto. L'apertura obbiettiva è di 30 mm. con 0 m,34 di distanza focale e 23 d'ingrandimento. È tutto in ottone come il precedente e della stessa sua forma sebbene di assai più piccole dimensioni. Non porta alcuna indicazione della officina da cui proviene».