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Circolo ripetitore in altezza e in azimuth
A un nuovo circolo ripetitore Amici lavorò fin dal 1819, con ogni probabilità in connessione al progetto ducale di erigere in Modena una specola astronomica. Se ne ha notizia dallo scambio epistolare che egli tenne sull'argomento fin dal 1820 con il colonnello Ferdinando Visconti, direttore del Reale Officio Topografico di Napoli, e che coinvolse anche padre Piazzi, in occasione del premio messo a concorso dalla Reale Accademia delle Scienze di Napoli per la descrizione del miglior cerchio astronomico.Il «vostro circolo doppiamente ripetitore mi piace assaissimo», gli scriveva il Visconti il 27 giugno 1820, «ed è piaciuto a quanti sullo stesso ho consultato. Quel modo che avete ideato per ripetere le altezze d'un astro ad un solo istante ridotte è ingegnosissimo, ed utilissimo insieme. Per dimostrarvi che stimo moltissimo quest'opera vostra, vi dirò che mi sono prefisso di acquistare pel mio Officio topografico un di questi vostri circoli doppiamente ripetitori, del diametro, come dite, di 8 pollici, e coll'aggiunta per le altezze degli astri» (cfr. A. Meschiari, Giovanni Battista Amici e il Reale Officio Topografico di Napoli. Corrispondenza con i Colonnelli Visconti, de Sauget, Melorio, «Physis», 1-2002).
Amici lesse la sua Descrizione di un nuovo circolo ripetitore in altezza ed in azimuth il 26 marzo 1822 all'adunanza della Reale Accademia di Scienze Lettere ed Arti di Modena, ma essa fu pubblicata nelle «Memorie» della medesima Accademia, Tomo I - Parte IV, pp. 25-33 soltanto nel 1858 (scarica il pdf).
Fra i diversi vantaggi che si ritraggono
dalla nuova costruzione, l'Autore fa principalmente rimarcare questi due, che sono: l'uno di eludere il movimento degli astri, e l'altro di potere una sola persona eseguire qualunque osservazione, senza che altri le presti aiuto a situare il livello, e a notare i tempi dell'orologio. - Dopo di aver preso l'arco semplice mirando all'astro col cannocchiale, la ripetizione si eseguisce col mezzo del livello a bolla, e di un microscopio composto, il quale con un particolare meccanismo fissa invariabilmente la posizione del cannocchiale all'altezza dell'astro nel tempo della prima osservazione. In questo modo il movimento dell'oggetto nulla più influisce sulla moltiplicazione dell'angolo, e si può rendere ripetitore per un tempo arbitrario anche un circolo meridiano collocato stabilmente su due pilastri. La forza amplificante del microscopio usato dal nostro Autore è in ragione della forza del cannocchiale, di maniera che adoperando o l'uno o l'altro di questi due istrumenti, gli errori di collimazione vengono egualmente compensati in una lunga serie di ripetizioni (Adunanza della Sezione di Scienze del 26 Marzo 1822 ) .
Nel suo Elogio del Prof. Gio. Battista Amici (Cellini, Firenze 1865, p. 16) Donati osservò che «questa maniera di moltiplicare, o ripetere gli angoli, quantunque non possa raggiungere tutti quei vantaggi che in certi casi si ottengono col sistema consueto, può bensì tornare utile per diminuire l'influenza degli errori inevitabili delle divisioni dei circoli».
Cfr. anche Paolo Brenni, Circolo ripetitore di Amici, in Gli strumenti di fisica dell'Istituto tecnico toscano - Ottica: http://fst.imss.fi.it/i169.html