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Osservazioni astronomiche

Amici dedicò la maggior parte delle sue osservazioni astronomiche alle stelle doppie, in quanto costituivano un ottimo banco di prova per i suoi telescopi, ma puntò i suoi obbiettivi anche sul Sole, per misurarne i diametri equatoriale e polare, per osservarne le eclissi e le macchie solari; su Marte; su Giove e Saturno con i rispettivi satelliti; e sulle comete. Non disdegnò neppure le meteore e le stelle cadenti. Ma lasciò ben poco di pubblicato al riguardo.

Fra le sue carte manoscritte sono conservati nove fascicoli di fogli zeppi di misurazioni di stelle doppie e triple relative agli anni 1813-1815, 1817, 1823-1826, 1828. A quel tempo Amici, che osservava dalla Villa della Madonnina, situata in piena campagna a Ovest di Modena, si serviva preferibilmente di un telescopio newtoniano di sua costruzione avente 8 piedi di distanza focale e 11 pollici di apertura, a cui aveva applicato il suo micrometro a lente bipartita.

Osservazione di stelle doppie. Disegno autografo AmiciSulle difficoltà che s'incontrano nella misurazione delle stelle doppie egli inviò nel 1823 una lettera al Barone von Zach, che la tradusse in francese e la pubblicò con il titolo Sur la mesure des étoiles doubles nel vol. VIII della «Correspondance astronomique»
(scarica il pdf).

Nel 1824, in viaggio attraverso l'Italia, J. F. W. Herschel fece tappa due volte a Modena. In quegli anni Herschel si stava occupando attivamente di stelle doppie e triple insieme a James South. Il 26 settembre Amici scrisse all'amico Giovanni Plana, astronomo reale a Torino:

Il Sig.r Herschel tanto nel suo primo passaggio quanto nel suo ritorno sarà circa un mese ha avuto la bontà di venirmi a trovare. [...] Sembra che il Sig.r Herschel sia rimasto molto soddisfatto de' miei istrumenti. Egli porta con sé a Londra un mio Misuratore di Distanze, e quanto prima ancora gli spedirò uno de' grandi micrometri da applicarsi ad un Telescopio Acromatico di sette piedi del quale ne vuole far uso per la Misurazione di stelle doppie. Autografo Amicimisura delle stelle doppie. Noi abbiamo concertato di comunicarci reciprocamente le nostre osservazioni su queste stelle, ed intanto mi ha lasciato il Catalogo Manoscritto di quelle che aveva già fatte in compagnia del Sig.r South (cfr. A. Meschiari, Corrispondenza di Giovanni Battista Amici con Giovanni Plana, «Nuncius»,
1-2000).

Pochi altri appunti di misurazioni di stelle doppie recano la data dell'11 agosto 1839 e del 3 giugno 1849. Queste ultime furono fatte dalla sua nuova Villa di Noce a Tavarnelle Val di Pesa, sulle colline tra Firenze e Siena, con un telescopio acromatico di sua costruzione di 9 piedi e 8 pollici di distanza focale e 9 pollici di apertura dell'obbiettivo. Altre ancora sono registrate nel settembre-ottobre 1849, nell'ottobre del 1851 e nel settembre 1857.

Osservazione di Giove e dei suoi satelliti il 29 marzo 1825. Disegno autografo AmiciDagli appunti autografi conservati si ha notizia che Amici osservò le eclissi l'8 luglio 1842, quando prese «immagini fotogeniche applicando ad un gran telescopio una camera oscura»; il 6 maggio 1845, il 9 ottobre 1847, il 28 luglio 1851, il 18 luglio 1860. Alcuni disegni di macchie solari sono datati marzo 1825. Misurò i diametri equatoriale e polare del Sole negli anni 1820-1822, e ancora il 17 settembre 1848 e il settembre 1857 a Noce con il cannocchiale di 9 pollici di apertura.

Il 4 agosto 1813 osservò Marte alle ore 10 di sera; Giove fra il 1813 e il 1815, e i suoi satelliti in pieno giorno fra il 1823 e il 1825. Il 30 maggio ne scrisse al Barone von Zach che pubblicò le sue osservazioni in italiano sulla «Correspondance astronomique» (vol. XII-1825) con il titolo francese Observations des satellites de Jupiter en plein jour (scarica il pdf).

Agli anelli di Saturno si riferiscono osservazioni compiute nel 1821, 1825 e 1838. L'8 maggio 1859 registrò l'occultazione del pianeta. I suoi satelliti furono veduti la sera del 21 agosto 1812 alle ore 8 con il telescopio newtoniano di 8 piedi di fuoco e 11 pollici di apertura, e la sera del 22 ottobre 1849 alle ore 9.

Osservazione di Saturno. Disegno autografo Amici

Altri appunti manoscritti riguardano le comete. Il 21 gennaio 1821 egli osservò la cometa di Pons scoperta a Marlia; un'altra cometa di Pons il 3 ottobre 1824; quella di Biela il 31 ottobre 1832; la cometa di Halley nel settembre-ottobre 1835; la cometa del marzo 1843; quella di Petersen il 12 luglio 1850; la cometa del giugno 1853; quella del marzo 1854, di cui comunicò alla stampa gli elementi parabolici approssimati (cfr. Elementi parabolici approssimati della cometa. Scarica il pdf).

L' Astronomie populaire di François Arago (vol. 14 delle Oeuvres complètes, Deuxième édition, Tome deuxième, Oeuvre posthume, Morgand, Paris 1865) riporta alcune comunicazioni di Amici relative ad osservazioni di comete:

Parme, Bologne, etc., 28 février [grande cometa del 1843]. - La comète, aperçue d'abord par des curieux en plein Soleil, et considérée comme un météore, était à l'heure de midi, d'après une observation de M. Amici fils, de 1° 23' à l'est du centre du Soleil. M. Amici dit seulement que l'astre était fumeux vers l'est. Les observateurs de Parme assurent qu'en se plaçant derrière un pan de mur cachant le Soleil, on voyait une queue de 4 à 5 degrés de long [p. 318].

1835. Dans son plus grand éclat, vers le milieu d'octobre, à la simple vue, le noyau de la comète de Halley nous paraissait pouvoir être assimilé aux étoiles rougeâtres de première grandeur, telles que α du Scorpion, α d'Orion ou α du Taureau, si même il ne les surpassait en intensité. M. Amici nous écrivait de Florence: «Le 12 octobre, la comète à l'oil nu me semble plus brillante que les étoiles de la Grande Ourse». Les étoiles de la Grande Ourse sont de seconde grandeur, et le 12 octobre n'était pas la date du plus grand éclat de la comète
[p. 372].

E nel Chapitre XXIII. La matière dont se compose la tête d'une comète subit-elle des changements physiques dans des temps de courte durée? [si tratta ancora di osservazioni sulla cometa di Halley nella sua riapparizione del 1835], pp. 395-396:

Disegno di cometa. Autografo AmiciSuivant une lettre que j'ai reçue d'Irlande, M. Cooper aperçut aussi des secteurs lumineux, ou aigrettes, dans son Observatoire de Markree, le 19 octobre [...]

J'ajouterai que, d'après ce que me manda M. Amici, directeur de l'Observatoire de Florence, cet astronome vit, le 13 octobre, six rayons lumineux très-vifs partant en divergeant du noyau, et qui s'étendaient à des distances inégales dans la nébulosité. Les jours suivants, ces rayons avaient disparu.

Les phénomènes singuliers que nous venons de décrire ont été l'objet d'une très-savante dissertation publiée par Bessel, de l'Observatoire de Koenigsberg. En discutant ses propres observations, l'illustre astronome arrive à cette conséquence: que l'axe du secteur lumineux s'écartait beaucoup momentanément, de part et d'autre, de la direction du Soleil, mais qu'il revenait toujours à cette direction pour passer de l'autre côté. Le mouvement oscillatoire, suivant son évaluation, serait de 4'.6, et son amplitude se montrerait à 60°.

La juste déférence que tout astronome ne peut manquer de montrer pour les travaux de Bessel ne doit pas m'empêcher de faire remarquer que le 13 octobre, jour où l'observateur de Koenigsberg ne voyait aucun indice du secteur lumineux, M. Amici, à Florence, en apercevait distinctement 5.

Pubblicando Sulle apparenze fisiche della gran cometa del 1858 («Il Nuovo Cimento», vol. VIII-1858), Giovanni Battista Donati, che l'aveva osservata all'inizio di giugno con il grande rifrattore di Amici in dotazione al R. Osservatorio di Firenze, avente l'apertura libera di m. 0,28 e una distanza focale di m. 5,2 e adoperando degli ingrandimenti da 100 a 600 volte, aggiunse che

Osservazione della cometa il 31 ottobre 1832. Disegno autografo AmiciLe apparenze che vado a descrivere sono state, presso a poco nella stessa guisa, notate ancora dal Prof. Amici che osservava dalla sua Villa con un refrattore dell'apertura di 0 m,24 munito di un micrometro oculare a doppia immagine, col quale egli ha determinato le varie misure che io riporterò qui sotto. [...]

Anche il Prof. Amici vide il dì 4 [giugno] la medesima macchia oscura, la quale il 6 si portò verso la parte anteriore dell'aureola: e allora gli sembrò che quella macchia divenisse il punto di partenza di una debole linea oscura che si estese circolarmente tutto all'intorno del nucleo, e divise la sua prima aureola.

Amici osservò ancora le stelle cadenti, in alcuni casi con un binocolo da teatro, il 10 agosto degli anni 1839, 1841, 1842 e 1847, segnandone la relativa costellazione, il tempo, la direzione del moto e la grandezza. Assistette alla comparsa di una meteora il 26 agosto 1850.

Fra le sue carte sono conservati inoltre molti fogli contenenti registrazioni di dati meteorologici, barometrici, termometrici, igrometrici e anemometrici, con indicazioni dello stato atmosferico e, negli anni Quaranta, della declinazione magnetica. Ve ne sono relative agli anni 1823-1827, 1834, 1835-1837, 1840-1844, 1855. Complete e ben ordinate sono quelle comprese fra il dicembre 1841 e il 1843 effettuate presso l'Osservatorio del Museo di Firenze. Amici osservò infine le aurore boreali del 18 febbraio e del 12 novembre 1837.