Amici ritratto a Parigi nel 1855 da J. Duboscq. Litografia di R. Hoffmann per la Gallerie ausgezeichneter Naturforscher di G. A. Lenoir
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Biografia di Giovanni Battista Amici

1824-1827 - Il microscopio acromatico e il primo viaggio a Parigi e a Londra: Parigi - torna all'indice della biografia torna all'indice

Amici conduceva esperimenti con gli obbiettivi acromatici già intorno al 1815, quando corredava i suoi telescopi newtoniani a larga apertura di oculari acromatici. L'esito migliore, secondo la sua testimonianza, lo ebbe in un obbiettivo composto di due lenti convesse di vetro di Francia con in mezzo una concava di flint-glass antico d'Inghilterra. Esso tuttavia non arrivava ad eguagliare il suo microscopio catadiottrico. Fu solamente nel 1824 che egli riprese i suoi tentativi, dopo aver letto il rapporto di Augustin-Jean Fresnel (1788-1827) all'Accademia Reale delle Scienze di Parigi sopra il microscopio acromatico di Alexandre François Gilles detto Selligue (Parigi 1784-1845). Il progresso determinante di Amici rispetto a Selligue e a Chevalier consisté nel mostrare che al fine di ottenere un alto potere risolutivo l'obbiettivo doveva essere composto di parti differenti, le cui aberrazioni non erano totalmente eliminate, prese separatamente, ma erano calcolate in modo da neutralizzarsi reciprocamente nella combinazione (Van Cittert, 1947).

Il 1824 è universalmente considerato l'anno di nascita del moderno microscopio composto acromatico.

Cupolino dell'Osservatorio di ModenaNell'agosto del 1827 cominciò a funzionare il nuovo Osservatorio di Modena eretto sulla Torre Est di Palazzo Ducale. Amici vi aveva provveduto lo Strumento dei passaggi con un Telescopio di 5 piedi di fuoco e 4 pollici di apertura; un Equatoriale con i cerchi orario e di declinazione di due piedi di diametro, divisi, l'uno di 4" in 4", e l'altro di 15" in 15", le cui divisioni furono fatte con una macchina di sua invenzione; un Telescopio newtoniano di 8 piedi di fuoco e 6 pollici di apertura, consegnato a Giuseppe Bianchi già nel 1821, nonché un micrometro a separazione di immagini per un cannocchiale Dollond, a cui si aggiungeranno più tardi un secondo telescopio newtoniano, un telescopio catottrico Gregory, un microscopio dotato di camera lucida e una macchina da dividere (C.Bonacini).

Nella primavera di quello stesso anno, insieme alla moglie, al figlio Vincenzo, al Conte Forni e al servitore Luigi, Amici intraprese il suo primo viaggio a Parigi e Londra. Portava con sé il settore di riflessione a prismi, il nuovo micrometro a doppia immagine e uno specchio riflettore di 12 pollici di diametro e 20 piedi di focale, che John Frederik William Herschel gli aveva commissionato per conto dell'amico astronomo Reverendo Hussey; e ovviamente i microscopi catadiottrico e acromatico, montabili sullo stesso stativo.

Strumento dei passaggi di Amici, 1826Il 16 maggio giunsero a Parigi. Tra i primi incontrarono uno dei maggiori ottici della capitale francese, Jacques Louis Vincent Chevalier (1770-1840). Questi, che era in corrispondenza fin dal 1825 con Amici, al quale forniva del vetro e diversi pezzi per ottica, lo informava di avere realizzato il microscopio acromatico secondo la teoria di Eulero. In un'altra sua lettera ad Amici indirizzata all'Hôtel d'Orléans in rue des Petits Augustins il 23 maggio 1827 scriveva che «Quant à la bonté que vous avez en nous promettant de nous admettre à l'honneur de la construction de votre excellent microscope, nous vous reïterons, Monsieur, que c'est avec le plus grand plaisir que nous y mettrons toute l'exactitude et la célérité dont nous serons capables et que nous ferons avec vous, Monsieur, tous les arrangemens d'intérêt qui pourront vous être agréables. Pour ce qui est relatif à la fourniture des pièces essentielles (le fameux miroir Elliptique), dessins, modèles, Mémoires &c. vous aurez la bonté de nous les fournir». Le relazioni e la corrispondenza di Amici con gli Chevalier, Vincent e suo figlio Charles Louis (1804-1859), durarono fino al 1855.

Ritratto di Francois AragoIncontrarono ancora il costruttore di strumenti scientifici Henry Prudence Gambey (1787-1847); il fisico Alexandre Claude Martin Lebaillif (1764-1831) e l'ottico dell'Osservatorio e della Marina francese Noël-Jean Lerebours (1762-1840). Con suo figlio Nicolas Marie Paymal (1807-1873), che diresse la Fabrique d'instruments d'Optique, de Physique, de Mathématiques et de Marine. N. P. Lerebours, Amici fu poi in corrispondenza dal 1839 al 1844.

Videro Jean François Dominique Arago (1786-1853), fisico e matematico, astronomo dell'Osservatorio, professore all'École polytechnique poi segretario del Bureau des Longitudes; Charles-François Brisseau Mirbel (1776-1854), botanico, professore al Jardin des plantes e all'Ecole normale; Adolphe Théodore Brongniart (1801-1876), professore di Botanica e Fisiologia vegetale al Museo di storia naturale, uno dei fondatori delle «Annales des Sciences naturelles»; probabilmente Henri Milne-Edwards, allora ventisettenne allievo di Cuvier, che avrebbe conservato un'alta considerazione dei meriti di Amici nello sviluppo dell'ottica microscopica. E ancora André-Marie Ampère (1775-1836), dal 1824 professore di Fisica sperimentale e generale al Collège de France; l'ottico Robert Cauchoix (1776-1845); René Louiche Desfontaines (1750-1833), ecc.

Scrisse Vincenzo Amici nel suo diario di viaggio:

Microscopio acromatico con tubo catadiottrico, 182921. Io ed il Papà siamo andati questa mane a vedere le macchine di M.r Cauchoix. [...] Ha de' begli obbiettivi fino di 13 pollici d'apertura ma non ancor lavorati. Non ci ha fatto guardare con nessuno de' suoi cannocchiali poiché gli abbiamo detto che ad una distanza di 1000 piedi leggiamo certi caratteri che egli alla stessa distanza non ha mai potuto leggere. Dopo pranzo siamo andati ad una seduta dell'Istituto e siamo stati presentati da M.r Arago al presidente Sig.r Brongniart. [...] Il Papà è poi stato presentato a Legendre Lacroix Ampère Dulong des Fontaines Cuvier Mirbel &c. &c. &c. i quali tutti hanno mostrato compiacenza in vederlo e desiderio di osservare al microscopio. Il Baron Cuvier ci ha invitati a dejeuner pel prossimo venturo giovedì, ed Aragò ci ha invitati a Pranzo per lo stesso giorno.

23. Per ben tre ore è stato ad osservare i nostri strumenti M.r Gambey. M.r Arago ci è venuti a prendere per condurci a dejeuner da M.r Cuvier ove si è veduta la circolazione nella Chara Hyspida, e nell'altra specie che des Fontaines chiama flexilis ma che sembra piuttosto la pulchella di Walroth. Erano presenti i Signori Ampère des Fontaines Mirbel e diversi altri di cui non mi sovvengono i nomi. Abbiamo pranzato con M.r Arago all'Osservatorio ove i commensali erano M.r Savary M.r Nicolet M.r Mathieu... M.r Arago ci ha mostrata la bella bussola di M.r Gambey ed una macchinetta ingegnosa di un astronomo Tedesco per render sensibile la ragione della precessione degli Equinozii.

24. Siamo stati visitati questa mane dai Signori Lebaillif e da un suo amico di Saulieu dal Cav.e di Blanville da M.r Turpin ecc. Si è osservato molto al microscopio di cui sono rimasti sorpresi. È venuto più tardi anche M.r Cauchoix e M.r Chevalier Giovane.[...]

Amici ritratto da Martini probabilmente nel 1839, litografia Ballagny, FirenzeNel suo secondo passaggio per Parigi di ritorno da Londra Amici cedette il suo microscopio acromatico a Brongniart, che ne era rimasto entusiasta e che lo sostituì nelle sue osservazioni al microscopio Selligue che usava in precedenza. Mirbel ne ricevette uno ulteriormente perfezionato l'anno successivo. In tal modo questo strumento si conquistò un ruolo di primo piano nelle indagini sul processo di fecondazione delle piante. Fin dal 1825, presentando sulle «Annales des Sciences Naturelles» (Tome IV-1824, p. 350) una Memoria letta all'Académie des Sciences il 21 marzo dal botanico e naturalista francese Jean-Antoine Guillemin (1796-1842), il redattore aveva dichiarato che

Le perfectionnement des instrumens d'optique, perfectionnement auquel MM. Amici et Selligue ont tant contribué, a fait sentir à plusieurs naturalistes la nécessité de vérifier et d'étendre les observations faites anciennement avec des instruments moins parfaits. M. Guillemin a appliqué l'excellent microscope de M. Selligue à l'étude du Pollen [...]

Più esplicito Brongniart nel 1827, dopo aver messo alla prova il nuovo microscopio acromatico di Amici (Mémoire sur la Génération et les Développement de l'Embryon dans les végétaux phanérogames):

Je vais rapporter le peu de faits que j'ai sur ces trois questions, en engageant les observateurs qui auraient des instrumens plus parfaits, et surtout un microscope d'Amici à leur disposition, à diriger leurs recherches sur ce sujet [p. 43].

Sullo stesso numero delle «Annales des Sciences naturelles» si legge poco più avanti (Notice sur quelques Observations microscopiques sur le Sang et le Tissu des animaux, par le docteur Hodgkin et J. J. Lyster, pp. 53-54; da «Philosoph. Mag. & Annals of Philosophy», Aug. 1827):

Le précieux microscope achromatique composé, que possède M. J.-J. Lyster, étant, à ce que je pense, bien supérieur à tous les autres instrumens de cette espèce fabriqués dans ce pays [l'Inghilterra], je crois que quelques-uns des résultats obtenus par son application à la structure animal, pourront intéresser le lecteur. Ce microscope est le seul qui jusqu'à présent ait pu soutenir la comparaison avec le célèbre instrument d'Amici. Après bien des essais comparatifs faits sur les objets les plus délicats, il a été impossible de décider lequel des deux l'emportait en supériorité de celui de J.-J. Lyster, ou de celui que le célèbre physicien de Modène avait avec lui durant son dernier séjour dans ce pays, quoique ce professeur ait bien voulu accorder toutes les facilités possibles pour établir la comparaison.

Continua Vincenzo nel suo diario:

Ritratto di Georges Cuvier25. Questa mattina è venuto a casa nostra M.r Dulong e M.r Savary e vi son rimasti dalle 9 fino alle 12. Poscia è venuta a farci visita Madame Arago. Abbiamo passata la Soirèe a Casa Cuvier ove si sta in grande etticchetta, sempre cioè col capello in mano ecc. Abbiamo veduto ivi M.r Prony M.r Jussieux, ecc.

28. Moltissime persone sono venute questa mattina a vedere il Microscopio. I Signori Eduard due fratelli inglesi M.r Brongniart figlio M.r Turpin M.r Lebaillif ed il suo amico di Saulieu M.r Dumas M.r le Prof. r [spazio bianco] Hanno confessato che bisogna incominciar da capo tante osservazioni e rettificarle a causa della gran differenza che passa tra i mezzi di cui si servivano e quelli che portiamo con noi. [...]

31. La mattina è venuto M.r Brongniart Monsieur Heduard vecchio ed un professore di cui ignoriamo il nome. Abbiamo osservate le molecule di sangue umano. E tutti quelli sono rimasti sorpresi perché non avevano mai potuto vederle ingrandite e distinte. [...]

Bibliografia

Henri Milne-Edwards, Leçons sur la physiologie et l'anatomie comparée de l'homme et des animaux, Masson, Paris 1857; Carlo Bonacini, La storia dell'osservatorio, in Nel Primo Centenario della Fondazione dell'Osservatorio 1827-1927, Modena 1927; P. H. Van Cittert and J. G. Van Cittert-Eymers, The Amici-microscopes about 1850 in possession of the University of Utrecht, «Proceedings of Koninklijke Nederlandsche Akademie van Wetenschappen», vol. L-1947, pp. 553-563; G. Cadoppi, Gabinetti scientifici e strumentaria nel Ducato di Modena, «Giornale di Fisica», 2/3-1988; E. Proverbio-P. Tucci, Giovan Battista Amici costruttore di telescopi e cannocchiali acromatici, «Physis», 1-1993; A. Meschiari, Corrispondenza di G. B. Amici con ottici e meccanici (Buron, Chevalier, Duboscq, Ertel, Fraunhofer, Guinand e Feil, Hartnack, Lerebours, Merz, Nachet, Oberhaeuser), «Atti della Fondazione Giorgio Ronchi», 4/5-2000.

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