Biografia di Giovanni Battista Amici
1824-1827 - Il primo viaggio a Parigi e a Londra: Londra - torna all'indice
Il 5 giugno lasciarono Parigi sulla diligenza l'Hirondelle. La sera del 6 andarono ad alloggiare all'Hôtel de Rignolle a Calais. La mattina seguente s'imbarcarono sul battello a vapore inglese Lord Melville. Preceduto dalla sua fama di instrument maker di vaglia, Amici ebbe nella capitale inglese un'accoglienza non meno entusiastica che a Parigi. Per primo incontrò J. F. W. Herschel, che egli conosceva personalmente dall'aprile del 1824, quando lo scienziato inglese gli fece visita a Modena. «Sembra che il Sig.r Herschel sia rimasto molto soddisfatto de' miei istrumenti», scrisse a Giovanni Plana il 26 settembre di quell'anno. «Egli porta con se a Londra un mio Misuratore di Distanze, e quanto prima ancora gli spedirò uno de' grandi micrometri da applicarsi ad un Telescopio Acromatico di sette piedi del quale ne vuole far uso per la misura delle stelle doppie».
Quando il 10 luglio 1824 Joseph Fraunhofer (1787-1826) fece conoscere al mondo scientifico la realizzazione del suo grande rifrattore per Dorpat, qualcuno fu indotto nell'«erronea impressione» di una decisa inferiorità dei telescopi riflettori rispetto ai rifrattori. In una lettera da Slough datata 15 agosto 1825 all'editore delle «Astronomische Nachrichten», Herschel ebbe a scrivere che «Those who have witnessed the performance of M. Amici's beautiful Newtonian reflectors, will not readily admit this inferiority».
A ricevere Amici a Londra c'erano, oltre ad Herschel, il Reverendo Hussey, il fisico italiano Ottaviano Fabrizio Mossotti, esule in attesa di imbarcarsi per l'Argentina; il Reverendo William Pearson, vicepresidente e tesoriere della Royal Astronomical Society, che avrebbe poi descritto il micrometro di Amici nella sua Introduction to practical astronomy pubblicata due anni dopo; l'ottico Joseph Jackson Lister, con il quale Amici confrontò i risultati ottenuti nel perfezionamento del microscopio dal D.r Goring, da Tulley e da Dollond. Lister avrebbe poi ricordato il contributo del costruttore modenese nel suo importante articolo del 1830 On some properties in achromatic object-glasses applicable to the improvement of the microscope.
Scrisse Vincenzo nel suo diario:
11. Giugno. Questa mattina sono venuti in casa nostra a vedere il Microscopio i Signori Tulley padre e figlio. D.r Pearson, Mossotti Lister che è un quacchero intelligentissimo di Microscopj Keir Ingegnere Scozzese e varii altri. Siamo andati poscia a casa del Sig. Lister il quale ha messo in paragone il suo microscopio composto di due lenti accromatiche una di Tulley una di Chevalier col nostro. Non ha nessuna combinazione che equivalga in forza ed in chiarezza ai nostri obbiettivi a due lenti. Ma possiede un obbiettivo semplice accromatico formato di tre vetri di Tulley che è perfettissimo. Egli ha un pollice di fuoco e può ingrandire coll'allungamento del tubo quasi altrettanto quanto è il quarto oculare nel microscopio Catadiottrico.
Incontrò il capitano Henry Kater (1777-1835), matematico e uomo di scienza, che in una recente memoria aveva descritto un collimatore, suggerendo ad Amici l'idea di un galleggiante sopra il mercurio fornito di cannocchiale (Descrizione di un nuovo Istrumento per livellare). Incontrò il fisico William Henry Fox Talbot, già conosciuto a Modena nel 1822, che sarebbe stato di lì a pochi anni un pioniere della fotografia.
16. Numerosissimo è stato il concorso di persone che sono venute questa mattina a vedere il Microscopio. I Signori Vivian Gill Talbot Cap. Sabine Cap. Chapman Couthbert Coope chimico, Jonas ecc. Talbot che ha portato il microscopio di Chevalier è rimasto finalmente persuaso di quanto esso sia inferiore a quello a Riflessione del Papà che possiede forse senza saperlo adoperare.
M.r Couthbert stesso aveva portato il microscopio a riflessione di sua costruzione ossia come egli chiama l'(Amician Mycroscope). Variando gli specchj obbiettivi egli ci ha fatto vedere molto bene sì gli oggetti opachi che i trasparenti. Per avere molta luce ei la riceve direttamente dalla lanterna voltandovi contro lo specchietto piano [...].
19. Siamo andati verso il mezzo giorno a Someseet House all'esposizione quindi a pranzo da M.r Herschel Ma prima del pranzo ci eravamo radunati da M.r Kater dove il papà Herschel ed il Capitano Kater medesimo hanno determinato il punto di partenza con un circolo meridiano di 20 pollici Inglesi per mezzo del Colimatore verticale, colla piccolissima differenza di soli due secondi. Al pranzo di M.r Herschel vi erano il D.r Wolaston il D.r Young il Capitano Kase Dolond &c. &c. e questi aveva portato con se il suo microscopio accromatico che è stato riconosciuto di gran lunga inferiore al nostro. È stato qui che Wolaston ha determinato l'ingrandimento del nostro accromatico con un suo metodo, e che coll'oculare più acuto l'ha fatto ascendere fino a 3000 volte in diametro [...].
Non potevano mancare William Hyde Wollaston (1766-1828), chimico, fisico e fisiologo, eletto nel 1804 Segretario della Royal Society, la cui camera lucida era stata perfezionata da Amici parecchi anni prima; né il botanico Robert Brown (1773-1858), che avrebbe avuto un ruolo importante nelle ricerche di Amici sul processo di fecondazione nelle piante fanerogame, suggerendogli di indirizzare le sue indagini sulle orchidee. Brown prese parte nel 1841 alla Terza Riunione degli scienziati italiani a Firenze e il 17 settembre, in visita al laboratorio di Amici, acquistò un microscopio verticale con nove obbiettivi.
Come non poteva mancare il matematico Charles Babbage (1792-1871), noto soprattutto per i suoi tentativi di soluzione dei numerosi problemi teorici legati alla costruzione di una macchina calcolatrice. Babbage soggiornò a Modena l'anno successivo per circa un mese, dall'inizio di gennaio fino al 2 febbraio 1828, e fu ritratto a matita dal suo ospite con l'ausilio della camera lucida.
Nel gennaio del 1827 Amici aveva presentato la memoria Descrizione di alcune specie nuove di Chara ed osservazioni microscopiche sulle medesime, pubblicata sul Tomo I-1833 delle «Memorie della Reale Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Modena». Del 1829 sono le Observations sur l'Accroissement des Végétaux che insieme a Note sur le mode d'action du pollen sur le stigmate, estratto da una lettera a Mirbel dell'anno successivo, furono pubblicate nelle «Annales des Sciences Naturelles», Tome XXI-1830; del 1831 è un'altra lettera a Mirbel, Sur la circulation du suc dans la Chélidoine («Annales des Sciences naturelles», Tome XXII-1831).
Il 4 marzo 1831 il Governo provvisorio stabilitosi in Modena in seguito alla rivoluzione nominò Giovanni Battista Amici Prefetto della Pubblica Istruzione. Ma il sollecito ritorno del Duca (già il 9 marzo), ricondotto nei suoi Stati dalle armi austriache, non gli permise di fatto di assumere quella carica. Racconta il figlio Vincenzo in una serie di appunti sulla vita del padre che Francesco IV rimase comunque «indignato di questo fatto, perché egli avrebbe voluto che ognuno lasciasse screditare la rivoluzione, e quindi non poteva convenire nell'opinione francamente espressagli dal P.r Amici cioè che tutti i buoni cittadini fossero in obbligo di prestarsi ad ordinare la cosa pubblica ne' momenti di rivoluzione appunto perché il paese non cadesse nelle mani di persone che lo trascinassero nell'anarchia. Non è quindi meraviglia se invitato dal GDuca di Toscana Leopoldo II° a succedere al defunto astronomo Pons, egli ottenesse subito dal Duca il permesso di lasciare Modena».
Bibliografia
Henry Kater, The description of a floating Collimator, «Philosophical Transactions» for the Year 1825; Schreiben des Herrn J. F. W. Herschel F.r. S. an den Herausgeber. Slough 1825, Aug. 15, «Astronomische Nachrichten», Vierter Band, Altona 1826, Nr. 85; Guglielmo Righini, Storia e vicende degli obbiettivi astronomici di G. B. Amici, «Physis», XI-1969; A. Meschiari, Corrispondenza di G. B. Amici con Giovanni Plana, «Nuncius», 1-2000; A. Meschiari, Il Libro de' conti del laboratorio di Giovanni Battista Amici e altri documenti inediti, Tassinari, Firenze 2003; A. Meschiari, The microscopes of Giovanni Battista Amici, Tassinari, Firenze 2003.
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