Amici ritratto a Parigi nel 1855 da J. Duboscq. Litografia di R. Hoffmann per la Gallerie ausgezeichneter Naturforscher di G. A. Lenoir
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Biografia di Giovanni Battista Amici

1831-1839 - Da Modena a Firenze. La lente emisferica frontale. Le Riunioni degli Scienziati Italiani - torna all'indice della biografia torna all'indice

La sera del 14 ottobre 1831 era avvenuta a Firenze la morte dell'astronomo Jean Louis Pons. Il Granduca di Toscana Leopoldo II con l'intermediazione del Direttore Vincenzo Antinori (1792-1865) invitò Amici a coprire il posto vacante presso l'I. R. Museo di Fisica e Storia naturale, e ve lo nominava con Sovrano Motuproprio il 5 novembre 1831, con il titolo aggiunto di Professore di Astronomia nell'Università di Pisa. Il 23 dicembre Giovanni Battista Amici con la famiglia e due operai giungeva a Firenze.

Nella capitale toscana egli di fatto continuò nella sua attività di costruttore e non esercitò la funzione di astronomo, non da ultimo a causa della costante inadeguatezza della Specola in Boboli ai compiti ai quali avrebbe dovuto servire un moderno osservatorio, nonostante i lavori di restauro che si prolungarono fino al 1841, e la vetustà degli strumenti astronomici di cui essa era dotata. Una delle principali preoccupazioni di Amici per l'astronomia fiorentina fu proprio quella di rinnovarne la dotazione strumentaria. All'inizio degli anni Quaranta egli realizzò per Firenze il più grande telescopio rifrattore italiano.

Firenze, Ponte VecchioNell'ambito del progetto di rivitalizzazione del R. Museo e della scienza in Toscana, per cui di fatto egli era stato chiamato, Amici si prodigò insieme ad Antinori per farvi venire alcune delle migliori menti italiane costrette all'esilio dopo i moti rivoluzionari. Fu così che Leopoldo Nobili (1784-1835), rifugiato a Parigi, trovò degna collocazione al Museo, e che Ottaviano Fabrizio Mossotti, dopo aver peregrinato fra Ginevra, Londra, Buenos Aires e Corfù, approdò finalmente all'Università di Pisa nel 1841 in qualità di professore di Fisica matematica, meccanica celeste e geodesia. Meno fortunata fu invece la vicenda di Macedonio Melloni (1798-1854), benché vivamente caldeggiata da Alexander von Humboldt, Arago e Metternich presso Maria Luigia. Alla morte del Nobili, Amici e Antinori avrebbero voluto che l'insegnamento da lui lasciato vacante al Museo fiorentino fosse ricoperto dal Melloni. Ma le tergiversazioni del Governo toscano lo decisero ad accettare l'offerta di un posto a Napoli.

Firenze, Specola del Regio Museo di Fisica e Storia Naturale. StampaA una data imprecisata risalgono la costruzione da parte di Amici di una macchina per dividere i circoli, montata sopra una tavola di granito di 70 cm. di diametro con quattro microscopi acromatici posti in croce ad angolo retto onde copiare le divisioni già tracciate sul lembo d'argento aventi per valore 5 minuti primi; e quella di un'altra macchina per dividere montata sopra una base di granito quadrata di un metro di lato.

Descrizione di un'Oscillaria vivente nelle acque termali di Chianciano ed osservazioni microscopiche per servire alla storia di questa pianta fu pubblicata da Amici nel 1833. Sopra la dispersione de' colori, e l'aberrazione di figura nell'occhio umano, letta lo stesso anno all'I. e R. Accademia dei Georgofili, fu data alle stampe per la prima volta nel 1925 da Giuseppe Albertotti. Al 1836 risale la Descrizione di alcuni strumenti da misurare gli angoli per riflessione, che vide la luce l'anno successivo nelle «Memorie di Matematica e di Fisica» (Tomo XXI-1837).

Il 16 novembre 1837 l'astronomo amatore irlandese Joshua Edward Cooper (1798-1863) e il Reverendo Thomas Romney Robinson (1792-1882), fisico e astronomo parimenti irlandese, in visita al laboratorio di Amici a Firenze, acquistarono per trenta Sterline uno dei suoi circoli di riflessione. Robinson era professore di Fisica al Trinity College di Dublino e dal 1823 direttore dell'Osservatorio astronomico di Armagh in Irlanda. Membro della Società astronomica e della Royal Society di Londra, aveva un ruolo nella campagna che si stava conducendo a livello internazionale per la promozione della ricerca magnetica in particolare nelle regioni antartiche. Allo scopo di determinare la posizione del polo o dei poli magnetici australi fu organizzata una spedizione. Due navi furono messe a disposizione, la Erebus e la Terror, rispettivamente al comando del capitano James Clark Ross (1800-1862), responsabile Circolo di riflessione a prismi di Amicidell'impresa, e del capitano Francis Rawdon Moira Crozier. Erano le stesse navi che avrebbero portato di lì a poco Sir John Franklin e lo stesso Crozier nella sfortunata spedizione alla ricerca del Passaggio a Nord-Ovest. Se il Magnetismo Terrestre era il grande oggetto scientifico della spedizione, fra le ulteriori osservazioni da compiersi ve ne erano alcune di carattere astronomico, a cui poteva servire quel nuovo circolo di riflessione.

Il 25 luglio 1839 in una lettera dall'Osservatorio di Armagh il reverendo Robinson comunicò ad Amici che il suo circolo di riflessione stava prendendo la via dell'Antartide. E l'8 febbraio 1840 che la spedizione di Ross era partita e che «we destined your reflecting Prism-Circle for that distinguished Officer».

Amici ritratto a matita da F.Boggi nel 1839 alla Prima Riunione di PisaAnche il progresso più importante fatto fare al microscopio da Amici negli anni Trenta è legato al nome del reverendo Robinson. Esso riguarda l'angolo di apertura dell'obbiettivo, il cui incremento (76°) si dovette all'introduzione della lente emisferica frontale in una combinazione di obbiettivi acromatizzati per i quali egli aveva usato del vetro di Faraday a grande dispersione. Il 4 giugno 1838 Amici scriveva all'astronomer royal George Biddel Airy (1801-1892): «Per dimostrare quanto sia vantaggiosa la sostanza che il celebre Faraday ha composta, ho preparato coll'antico vostro vetro una combinazione a cinque lenti destinata al Dr. Robinson». E il 25 ottobre 1855 a Mossotti:

Gli obbiettivi dei miei microscopi consistenti in sei lenti, tre di crown e tre di Flint, collate con balsamo del Canadà a due a due, sono eseguiti con una sola qualità di crown, ed una sola di Flint e riescono acromatici. Ma io trovai che le serie consistenti in tre coppie di lenti, come ho detto, non erano le più idonee per conseguire i maggiori ingrandimenti; segnatamente per essere la coppia inferiore verso l'oggetto troppo grossa, locché impedisce di ottenere brevissima la distanza focale del sistema, e grandissima la sua apertura.
Allora pensai di sostituire alla coppia inferiore una lente semplice, cioè una mezza sfera, di una sostanza qualunque trasparente, sia crown, sia flint, rubino balascio, diamante, cristallo di rocca fuso &c, e di annichilare le aberrazioni di questa colle due coppie superiori convenientemente lavorate. Mi occorreva per questo un Flint di grandissimo potere dispersivo, che potei ottenere da Faraday colla mediazione di Airy.

Nel 1837 una sua Descrizione di un nuovo Istrumento per livellare, letta il 29 gennaio 1829 alla Reale Accademia di Modena, fu pubblicata insieme a Sopra alcuni Istrumenti che servono a conoscere le situazioni parallele all'Orizzonte.

Pisa, Piazza dei MiracoliDue anni dopo, nel 1839, Amici fu uno dei sei firmatari della circolare che indiceva la Prima Riunione degli Scienziati Italiani in Pisa. Ispiratore dell'idea di riunire periodicamente i cultori delle scienze naturali di tutta Italia, come già si faceva in altri paesi europei, era stato il Principe di Musignano Carlo Luciano Bonaparte. Gli altri quattro erano Vincenzo Antinori, Gaetano Giorgini, Paolo Savi e Maurizio Bufalini. Le Riunioni ebbero un grande successo e parvero a qualcuno un invito ad abolire le frontiere politiche che dividevano il paese. La seconda si tenne a Torino nel 1840; la terza a Firenze nel 1841; la quarta a Padova nel 1842; la quinta a Lucca nel 1843; la sesta a Milano nel 1844; la settima a Napoli nel 1845; l'ottava a Genova nel 1846; la nona a Venezia nel 1847. Cessarono con la rivoluzione del 1848.

Il Royal Victoria Hotel di Pisa fu inaugurato nel 1839in occasione della Prima Riunione degli scienziati italianiAmici prese parte a ben cinque di esse, dando in alcuni casi contributi di grande rilievo internazionale. E affinché tutti gli ascoltatori potessero sincerarsi della verità delle sue asserzioni, non potendosi ammettere al microscopio che un numero limitato di osservatori, egli supplì esibendo in più occasioni dei modelli in cera che faceva riprodurre dal Calamai e dal Tortori presso i laboratori del R. Museo.

Sei furono le sue comunicazioni alla Prima Riunione: Lettura relativa a due macchine ottiche: nuova camera lucida e oculare positivo; Sul processo col quale gli ovuli vegetabili ricevono l'azione fecondante del polline; Sulla circolazione che si osserva negli internodi di Chara; Sulla Uredo Rosae; Opinione relativa all'ascensione della linfa nelle piante e Sulla presenza dei pori nei vasi delle Conifere e sulla loro struttura.

Bibliografia

Manifesto della Prima Riunione degli scienziati italiani in Pisa nel 1839Giuliano Pancaldi (a cura di), I congressi degli scienziati italiani nell'età del positivismo, Clueb, Bologna 1983; A. Meschiari, Corrispondenza di Giovanni Battista Amici con Ottaviano Fabrizio Mossotti, «Atti della Fondazione Giorgio Ronchi»,
n. 5-1999; Id., Fisici e astronomi nella Corrispondenza di Giovanni Battista Amici. Sul circolo di riflessione a prismi nella spedizione antartica di James Clark Ross, «Atti del XX Congresso nazionale di Storia della Fisica e dell'Astronomia», Napoli, 1-2-3 giugno 2000, CUEN, Napoli 2001; Id., The microscopes of Giovanni Battista Amici, Tassinari, Firenze 2003; Id., Come nacque l'Officina Galileo di Firenze, Fondazione Giorgio Ronchi, Firenze 2005; Nel nome di Galileo. Pisa, 1839, video didattico di Gianluca Paoletti (sulla Prima Riunione degli scienziati italiani), La Limonaia Scienza viva in collaborazione con il MIUR, Pisa 2011.

1824-1827 | 1840-1845