Amici ritratto a Parigi nel 1855 da J. Duboscq. Litografia di R. Hoffmann per la Gallerie ausgezeichneter Naturforscher di G. A. Lenoir
Torna alla home page Home

Skip to english version English version

Approfondimenti


Icona PDF Nota Biografica

Biografia di Giovanni Battista Amici

1844-1846 - Secondo viaggio a Parigi e Londra. Berlino. Sulla fecondazione delle orchidee - torna all'indice della biografia torna all'indice

Il 1844 è l'anno del secondo grande viaggio di Amici a Parigi e Londra. Di esso non è conservato alcun diario. Se ne ha testimonianza nella corrispondenza, nei giornali dell'epoca, nei passaporti e nelle ricevute d'albergo. Sappiamo che in maggio vide a Parigi Biot e Guinand, in giugno Lerebours e Fizeau, ai quali mostrò il suo nuovo microscopio e con i quali discusse di dagherrotipia.

In una lettera del 21 giugno da Parigi a Giovanni Battista Lenna, capo del laboratorio in Firenze, Vincenzo Amici, che accompagnava il padre anche in quell'occasione, scrisse: «Qui gli strumenti del Papà hanno fatto grande incontro, perché sono superiori a quelli che si fabbricano in Parigi. Tutti gli ottici desiderano di copiarli, ed abbiamo pieno la casa di disegnatori che ne prendono i disegni. Partiremo nella settimana ventura per Londra ove ci tratterremo una diecina di giorni. [...] Cercate il Debats (giornale francese) del 20 Giugno, e vedrete che bell'articolo vi è sopra i lavori del Papà».

Scriveva infatti l'articolista del Journal des Débats, il medico Alphonse Donnè:

Firenze, abitazione Amici, via dei Renaile voyage actuel de M. Amici a une importance particulière; nous ne craignons pas de dire que son séjour à Paris fera époque dans l'histoire des microscopes, par les admirables perfectionnemens qu'il est venu nous faire connaître, par l'infatigable complaisance et la libéralité avec lesquelles il cherche à les propager, mettant autant de zèle et de soin à initier les opticiens à ses secrets, à les encourager, à les pousser dans la bonne voie, en leur livrant les résultats de ses longues et laborieuses investigations, que d'autres pourraient en mettre à profiter seuls de leurs découvertes.
Tout le monde est d'accord pour reconnaître la supériorité des microscopes de M. Amici; personne ne peut leur contester une puissance, une précision que nous n'avons pas atteinte. Non, certes, que nous prétendions rabaisser le mérite des habiles artistes que nous possédons, que par une ridicule exagération nous cessions d'estimer les microscopes sortis des mains de Trécourt et d'Oberhauser, ou de Charles Chevalier: M. Amici lui-même est le premier à rendre justice à ces excellens instrumens, si justement appréciés des savans les plus distingués de l'Europe; mais néanmoins nous devons dire que M. Amici ritratto nel 1841 da C.E. LiveratiAmici est en avant, qu'il a fait un pas remarquable dans un point où il semblait si difficile de franchir la limite où s'arrêtaient nos moyens de scruter les infiniment petits et de pénétrer les secrets de la nature. Pour donner une idée de ce progrès, sans entrer dans des détails optiques qui seraient déplacés ici, il suffira de dire que M. Amici possède des pouvoirs amplifians de douze cents fois, avec une netteté et une lumière qui nous abandonnent dans nos meilleurs instrumens au-delà de six cents.
Mais aussi, qui était mieux placé que M. Amici pour obtenir de pareils résultats? Savant profond en même temps qu'opticien habile, possédant à la fois la théorie et la pratique, partant de l'une pour arriver à l'autre, calculant aussi bien les courbes de ses lentilles qu'il connaît les procédés et jusqu'aux tours de main de l'art, M. Amici réunit, comme Savart, comme Fraunhofer, comme quelques autres savans bien rares, les notions et les qualités que se partagent ordinairement le savant et l'artiste.

Ritratto di Alexander Von HumboldtIl 28 giugno Amici ricevette un biglietto di Nachet all'Hotel de Lion: «Avant votre départ permettez à un simple ouvrier de vous féliciter, en vous rendant l'hommage que vous meritez à juste titre, pour vos combinaisons de jeux de lentilles achromatiques, et par conséquent pour vos beaux effets microscopiques; qui ne se sont pas vus jusqu'à présent. Nachet Opticien Quai aux Fleurs 17».

A Londra Amici incontrò nuovamente Babbage e Talbot. In un biglietto indirizzato a James South il 13 luglio 1844 Michael Faraday lo avvisava che sarebbe stato alla Royal Institution dall'una in poi, e che, se possibile, sarebbe andato egli stesso a raggiungere South e Amici, che desiderava vivamente conoscere per la fama del suo nome.

Ebbe a scrivere John Quekett nel suo Practical treatise on the use of the microscope:

In the year 1844 Professor Amici visited this country, and brought with him an object-glass of one-seventh of an inch focal length, with an aperture of 112°; this combination was in part composed of Dr. Faraday's dense glass. Mr. Ross copied Amici's construction; but found the dense glass so exceedingly soft and fragile, as to render it unfit to receive the high polish essential to the correct performance of any object-glass: he also noticed that Amici's glasses were much tarnished; he then devised a new construction, whereby, with the ordinary dense glass, he obtained an aperture in the one-eight of 85°, and in the one-twelfth as high as 135°.

Ritratto di Christian Gottfried EhrenbergSulla via del ritorno Amici fece sosta a Berlino. Il matematico berlinese Carl Wilhelm Borchardt (1817-1880), amico di Bessel, gli scrisse in albergo il 12 agosto a proposito di una visita da compiere assieme a Potsdam il giorno successivo. Da un biglietto dello stesso giorno di Christian Gottfried Ehrenberg ad Amici pare che i due, accompagnati da Alexander von Humboldt, curioso di vedere il microscopio fiorentino, si siano recati a far visita a Friedrich Wilhelm Schiek, a quel tempo il più importante costruttore di microscopi della capitale prussiana.

Nella memoria sulla Meridiana iconantidiptica del 1855, infine, Amici ricordò di aver visto per la prima volta nell'agosto del 1844 presso Enke a Berlino il Dipleidoscopio di Dent, che gli suggerì l'idea del suo strumento.

Intanto Jean Baptiste François Soleil (1798-1878) realizzava un microscopio polarizzatore secondo i disegni e sotto la direzione di Amici, mentre le «Annales de Chimie et de Physique» pubblicavano Note sur un appareil de polarisation e Description du petit microscope achromatique de M. Amici. Sulla via del ritorno, alla Sesta Riunione di Milano Amici presentò anche le comunicazioni Sulla struttura degli stomi e Descrizione di una meridiana di sua invenzione .

Microscopio acromatico verticale di Amici anni '30 - '40Nella seduta del 16 Settembre 1846 della Sezione botanica dell'Ottava Riunione scientifica italiana a Genova Amici lesse la memoria di importanza storica Sulla fecondazione delle Orchidee, nella quale trattò la questione se la fecondazione nelle piante fanerogame si compia nel modo descritto dallo Schleiden, cioè con la punta del tubo pollinico, che, penetrando negli integumenti dell'ovulo e respingendo la membrana del sacco embrionale, vi formi un incavo per dimorarvi e convertirsi poi nel vero embrione. Dopo aver ricordato le sue osservazioni relative alla fecondazione della zucca, ove egli aveva considerato come inammissibile l'opinione dello Schleiden, e dopo avere esposte le osservazioni di Adolf Brongniart e di Robert Brown intorno alla fecondazione delle Orchidee, egli passò ad esporre le osservazioni da lui stesso istituite a tale proposito su varie specie indigene di quella famiglia.

La replica di Schleiden alle osservazioni di Amici sulla fecondazione di Cucurbita Pepo, osservò Mohl nel 1863, lasciò quest'ultimo «perfettamente tranquillo; egli mi scrisse all'occasione che sapeva di aver osservato correttamente, che sicuramente prima o poi qualcuno l'avrebbe confermato, che egli era un uomo pacifico e che non avrebbe risposto a Schleiden. Quella che si prese fu una nobile soddisfazione. Pochi mesi dopo egli fabbricò per Schleiden un microscopio che sarebbe stato idoneo a metterlo nelle condizioni di fare osservazioni più corrette, e dimostrò la giustezza della Fecondazione delle orchidee, cerasua propria teoria della fecondazione attraverso nuove ricerche fatte sulle Orchidee, che egli presentò al Congresso degli scienziati riunito a Genova nel sett. del 1846. [...] In questo lavoro di Amici veniva data per la prima volta una corretta e coerente esposizione del complessivo processo di fecondazione di una pianta in tutti gli stadi, dalla impollinazione dello stigma fino al completo sviluppo dell'embrione. Esso fu il modello per tutte le ricerche successive e al tempo stesso il colpo di grazia all'errata teoria schleideniana. A questo punto Amici poteva tranquillamente deporre la penna e lasciare ad altri l'ulteriore sviluppo della questione; pochi anni dopo la vittoria della sua teoria era un fatto universalmente riconosciuto».

Bibliografia

H. von Mohl, Giambattista Amici, «Botanische Zeitung», N. 51, 18. December 1863 (trad. it. di A. Meschiari, «Atti della Fondazione Giorgio Ronchi», n. 2-1999); Roberto Savelli, Giovan Battista Amici, botanico (nel primo centenario della morte), «Quaderni di Storia della Scienza e della Medicina», Università degli Studi di Ferrara, II-1963; A. Meschiari, Corrispondenza di G. B. Amici con A. von Humboldt,
L. Oken, M. Faraday, E. du Bois-Reymond
, «Atti della Fondazione Giorgio Ronchi»,
n. 4-1997; Id., Corrispondenza di G. B. Amici con ottici e meccanici (Buron, Chevalier, Duboscq, Ertel, Fraunhofer, Guinand e Feil, Hartnack, Lerebours, Merz, Nachet, Oberhaeuser), «Atti della Fondazione Giorgio Ronchi», n. 4/5-2000; Id ., The microscopes of Giovanni Battista Amici, Tassinari, Firenze 2003; Id., Il Libro de' conti del laboratorio di Giovanni Battista Amici e altri documenti inediti, Tassinari, Firenze 2003.

1840-1845 | 1847-1863